Le Lauree più richieste e più pagate in Italia 2023

Le lauree più richieste per trovare lavoro nel 2023

In un precedente articolo in cui abbiamo discusso dei migliori metodi per scegliere l’università, abbiamo spiegato che ci sono due principali motivazioni sottostanti che possono guidare la scelta della facoltà perfetta: una che privilegia la futura domanda e attrattiva del percorso accademico prescelto sul mercato del lavoro e un’altra che invece mette in primo piano la motivazione e i sogni degli studenti individuali, indipendentemente dalle richieste del mercato. Tuttavia, un approccio equilibrato sarebbe sempre la soluzione più auspicabile in queste circostanze, considerando la competitività attuale del mercato del lavoro in Italia.

Uno dei mezzi più autorevoli per analizzare le lauree più richieste, le lauree meglio retribuite e quelle meno utili in Italia oggi è il Rapporto sulla Condizione Occupazionale dei Laureati redatto da Alma Laurea, il Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 e sostenuto direttamente dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Nella Sintesi del Rapporto 2022, l’ultimo pubblicato fino ad oggi, possiamo leggere che tra gli studenti di lauree magistrali biennali intervistati cinque anni dopo aver ottenuto il titolo (conseguendo quindi la laurea nel 2016), le lauree più richieste (per gruppo disciplinare) che hanno dimostrato il più alto tasso di occupazione negli anni successivi sono state:

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1. Informatica e tecnologie ICT – 95,6%
2. Ingegneria industriale e dell’informazione – 94,8%
3. Architettura e ingegneria civile – 93,6%
4. Economia – 91,6%
5. Scienze – 89,4%
6. Agricoltura e scienze forestali – 87,7%
7. Medicina e sanità – 87,7%
8. Scienze motorie e sportive – 87,6%
9. Linguistica – 85,9%
10. Psicologia – 85,5%

Per quanto riguarda le lauree magistrali a ciclo unico per gruppo disciplinare, il tasso di occupazione cinque anni dopo aver conseguito il titolo è il seguente:

1. Medicina e farmacia – 92,9%
2. Architettura e ingegneria civile – 92,0%
3. Medicina veterinaria – 91,9%
4. Educazione e formazione – 88,0%
5. Giurisprudenza – 81,2%

Le lauree del futuro
Nell’ultimo studio sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine, pubblicato nel 2021 dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, un altro strumento utile per comprendere le lauree del futuro tra il 2021 e il 2025, si evidenzia che avranno un impatto sempre maggiore sul mondo del lavoro e sulle imprese la trasformazione digitale e l’ecosostenibilità. Questi settori coinvolgeranno tra il 26% e il 29% dei lavoratori nelle aziende e nel settore pubblico, prevalentemente nelle filiere della salute e del benessere, dell’istruzione e della cultura, della meccatronica e della robotica, della mobilità e della logistica e dell’energia.

In questa prospettiva, le lauree del futuro (in base all’area di studio), che coinvolgeranno più lavoratori (in media ogni anno) tra il 2021 e il 2025, secondo le previsioni del fabbisogno occupazionale di Unioncamere e Anpal, sono le seguenti:

– Economia e statistica (da 36.100 a 39.800 unità)
– Giuridico e politico-sociale (da 39.400 a 39.900 unità)
– Medicina e sanità (da 33.500 a 35.500 unità)
– Ingegneria (da 31.500 a 34.600 unità)
– Insegnamento e formazione (da 24.600 a 25.000 unità)
– Lettere, filosofia, storia e arte (da 13.000 a 13.500 unità)
– Architettura, urbanistica e territorio (da 13.000 a 13.400 unità)
– Lingue, traduttori e interpreti (da 8.500 a 9.000 unità)
– Scienze, matematica e fisica (da 8.400 a 8.800 unità)
– Psicologia (da 6.400 a 6.900 unità)
– Scienze geo-biologiche e biotecnologiche (da 5.700 a 5.900 unità)
– Chimica e farmaceutica (da 4.100 a 4.600 unità)
– Settore agroalimentare (da 3.000 a 3.100 unità)

Lauree meno utili per trovare lavoro nel 2023
Premetto che non esistono lauree inutili, poiché tutti i percorsi universitari rappresentano un’importante opportunità di crescita umana e culturale per ogni individuo. Tuttavia, si può affermare che alcuni titoli universitari sono meno richiesti dal mercato del lavoro. Questo, però, non implica che alcune lauree siano più importanti di altre. Il valore di un percorso di studio non è intrinseco, ma è determinato dalla società in cui viviamo. Detto ciò, prendendo spunto dal Rapporto Alma Laurea 2022, le lauree meno utili (sempre in base all’area di studio) – ossia quelle che hanno mostrato il più basso tasso di occupazione:

  • Politico-sociale e comunicazione – 84,3%
  • Letterario-umanistico – 82,8%
  • Arte e design – 81,2%
  • Educazione e formazione – 80,9%

Le lauree con i salari più alti in Italia
Oltre a fornire un quadro chiaro delle opportunità occupazionali di ciascuna facoltà universitaria, il Rapporto Alma Laurea 2022 ci aiuta anche a capire quali sono le lauree che offrono i salari migliori una volta concluso il percorso di studi (a cinque anni dal conseguimento). Dai dati emerge che le lauree più remunerative in Italia (per area di studio, considerando la cifra come stipendio mensile medio) sono le seguenti:

– Ingegneria industriale e dell’informazione: €1.893
– Informatica e tecnologie ICT: €1.851
– Economia: €1.706
– Architettura e ingegneria civile: €1.680
– Scienze: €1.625
– Scienze politiche, sociali e della comunicazione: €1.564
– Agraria e forestale: €1.534
– Medicina e sanità: €1.489
– Lingue e letterature straniere: €1.449
– Arte e design: €1.409
– Scienze motorie e sportive: €1.407
– Lettere e discipline umanistiche: €1.399
– Psicologia: €1.331
– Educazione e formazione: €1.306

Per quanto riguarda le lauree magistrali a ciclo unico, lo stipendio a cinque anni dal conseguimento del titolo è il seguente per area di studio:

– Medicina e farmacia: €1.898
– Veterinaria: €1.774
– Architettura e ingegneria civile: €1.643
– Giurisprudenza: €1.619
– Educazione e formazione: €1.404

Ultima modifica il 29 Maggio 2023 da Redazione

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