Accredito dello stipendio su carta prepagata: conviene?

Uno degli interrogativi che sempre più lavoratori si pongono è se sia possibile usare una carta prepagata per farsi accreditare lo stipendio.

È consentito dalla normativa vigente? È vantaggioso rispetto all’accredito su conto bancario?

La risposta è: dipende. Ci sono casi in cui il conto corrente è necessario, mentre in altri è possibile farne tranquillamente a meno. Le esigenze, inoltre, variano da risparmiatore a risparmiatore e per avere una risposta precisa, sempre e comunque soggettiva, è essenziale valutare quali sono le operazioni bancarie effettuare più frequentemente. Solo allora sarà possibile stabilire se farsi accreditare lo stipendio su una carta prepagata conviene o meno.

In poche parole, se si tiene conto solo delle tempistiche e dei costi, la risposta è affermativa. In genere, per avere una carta prepagata, i tempi sono decisamente ridotti rispetto a quelli del conto corrente, per cui l’iter burocratico è ancora lungo. Tanto per dirne una, a fronte della presenza di omonimi, questioni interne alle banche o alle compagnie finanziarie possono incidere sulle procedure, di fatto, allungandole.

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Inoltre, per ciò che concerne i costi di gestione, una carta prepagata, se utilizzata in maniera oculata,costa decisamente di meno (ad es. prelevando presso gli ATM dell’istituto bancario erogatore) Oggigiorno le quote mensili sono ridotte rispetto a qualche anno addietro, ma è bene ricordare che per chi ha giacenze maggiori a 5.000 euro vi è da versare l’imposta da bollo pari a 34,20 euro. Aspetto totalmente esente per le carte prepagate che invece si ritrovano canoni mensili o annuali in media più bassi.

Non tutte le carte prepagate, però, sono uguali. Il bonifico, principale strumento di pagamento dei datori di lavoro, non è ricevibile su tutte. Perciò, su quali carte prepagate è possibile farsi accreditare lo stipendio?

Conditio sine qua non per il soddisfacimento di questa esigenza è che la carta prepagata abbia l’IBAN, standard internazionale impiegato anche per quest’utenza e per lo svolgimento di svariate funzioni e operazioni tra cui l’incasso della retribuzione mensile.

Non è un caso, se spesso si parla di carte conto, proprio perché multifunzionali e somiglianti sotto certi punti al tradizionale conto corrente. Molte sono le funzioni ammesse, non solo l’accredito dello stipendio o della pensione o la già citata ricezione dei bonifici. L’emissione dei bonifici e la domiciliazione delle utente sono due loro importanti caratteristiche. Tra le altre, anche gli acquisti presso i negozi fisici o i siti d e-commerce.

In aggiunta a questo criterio, onde evitare che si verifichino problemi nel corso dell’accredito, è che la cara prepagata accetti i bonifici dell’area SEPA. Ma i requisiti non si esauriscono qui, dato che occorre tenere conto sempre dei limiti di utilizzo della carta. Ve ne sono alcune, infatti, che accettano un plafond di qualche migliaia di euro all’anno. E’ facile intuire, quindi, che non tutte le prepagate sono valide per farsi accreditare la retribuzione. Ma non è tutto. Anche i limiti di spesa giornaliera e mensile giocano un ruolo determinante nella fase di scelta.

La carta prepagata per alcuni lavoratori che non vantano una storia creditizia particolarmente stabile risulta uno strumento finanziario più conveniente rispetto al conto bancario: basti pensare, ad esempio, ai cattivi pagatori o ancora ai protestati.

Sempre nel contesto lavorativo, in molti casi sono le imprese stesse a privilegiare le carte prepagate ad altri strumenti di pagamento, in quanto monitorare le uscite aziendali, i rimborsi spese o per versare i premi di produzione o ancora qualche bonus a risultati conseguiti, risulta assai più immediato.

Svantaggi della carta prepagata rispetto al conto bancario

Ad onor del vero, va detto che una carta prepagata non dispone di tutte le funzioni finanziarie tipiche di un conto bancario. Infine, la questione sicurezza non può passare in secondo piano. Ogni conto corrente può contare sulla protezione da parte del Fondo Interbancario che assicura copertura totale per importi fino a 100.000 euro. Perciò, a fronte di un default della banca di turno, l’intestatario del conto corrente non perderebbe le giacenze. Infine, sempre in ottica sicurezza, bisogna sempre considerare i rischi dovuti al furto e allo smarrimento della carta prepagata. Se fosse necessario bloccarla, il lavoratore che si è fatto accreditare lo stipendio potrebbe andare incontro al problema della disponibilità economica.

Altro motivo per cui molti lavoratori privilegiano le carte prepagate al conto corrente è che non c’è alcuna tipologia di bollo, né tanto meno interessi debitori, visto che non risulta possibile registrare saldo negativa con le carte conto. Lo stesso dicasi per i costi di tenuta conto o per quelli di massimo scoperto.

Cambiamenti della normativa

A partire dal 1° luglio 2018, la normativa inerente alla modalità di pagamento dello stipendio è cambiata, visto che non è più ammesso erogarlo in contanti. I datori di lavoro che non si adeguano a quanto sancito dalla Legge rischiano multe salate di valore compreso tra i 1.000 e i 5.000 euro. Tuttavia è ancora possibile versare lo stipendio su carte prepagate. PostePay Evolution, PostePay Evolution Business, Viabuy, Compasspay Hype sono solo alcune delle soluzioni a tema maggiormente diffuse a livello nazionale.

Per il datore di lavoro, è di cruciale importanza archiviare tutte le ricevute di bonifico/pagamento dello stipendio al lavoratore di turno. Al fine di poter dimostrare la regolarità dell’avvenuto versamento, di fatto, la sola firma della busta paga non è più sufficiente.

Conclusioni

Entro limiti stabiliti, l’utilizzo di carte con IBAN per l’accredito dello stipendio è una scelta valida, specie per coloro che hanno lavori part-time o per chi sta facendo uno stage, ma a fronte di retribuzioni piuttosto alte, non più. In questo caso, affiancare la carta prepagata al conto corrente bancario può essere assai pratico.

Quindi, anche se si può utilizzare la carta prepagata per farsi versare lo stipendio, mantenersi nei limiti è sempre doveroso, visto che in caso contrario potrebbero registrarsi conseguenze particolarmente sgradite.

Ultima modifica il 28 Febbraio 2019 da

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